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Unico – Siciliano

U’Nico è un Brand che nasce dall’idea di un gruppo di persone con origini siciliane residenti nel centro Italia da diversi anni ,amando il proprio territorio hanno come obiettivo la divulgazione e conoscenza di alcune Eccellenze provenienti dalla tradizione siciliana.
Proponiamo Eccellenze alimentari e diamo spazio a tradizioni e sapori frutto di competenze antiche che garantiscono esperienze di gusto uniche. Tutti i produttori selezionati si caratterizzano per un processo di lavorazione artigianale.
La nostra filiera, ampia e in costante implementazione consente di conservare tutta la freschezza e l’autenticità dei prodotti che saranno disponibili secondo la stagionalità.
Vorremmo idealmente sederci a tavola con ognuno e assaporare insieme il gusto e l’avvolgente profumo dei nostri prodotti. Per far questo siamo costantemente alla ricerca e selezione dei migliori prodotti dei nostri luoghi, fieri di scoprire artigiani locali che mettano entusiasmo e altissima qualità in quello che fanno.
Inoltre nelle nostre ormai note attività di divulgazione non mancano certamente le varie presentazioni della storia e delle tradizioni dei nostri prodotti.

La cassata Palermitana
Nel periodo della dominazione araba in Sicilia, vennero importati diversi prodotti alimentari tra questi , pistacchio, cioccolata, agrumi, mandorle, zucchero, miele
La storia narra che un giorno un pastore di pecore prese una” casseruola, mischiò la ricotta prodotta dalle sue pecore assieme lo zucchero creando così una crema dolce. Dalla “quas’at deriva il nome della CASSATA
Successivamente, alla corte palermitana dell’emiro in piazza Kalsa i cuochi decisero di avvolgere l’impasto in una sfoglia di pasta frolla, da cuocere poi in forno. Nacque così la cassata al forno, la più antica delle versioni di questo dolce, infatti questa versione di cassata viene prodotta solo a Palermo.

Nel periodo successivo furono le suore del convento della Martorana a Palermo a modificare questa ricetta rendendola ancora più ricca di ingredienti e colori.
Infatti nel 700 quando da Genova venne importato per la prima volta il pandispagna, le suore sostituirono la pasta frolla con il pandispagna, inserirono altri ingredienti come la pasta di martorana (creata con mandorla e zucchero),e la frutta candita e in particolare modo la “zuccata” (a base di zucca) e la glassa di zucchero: siamo così arrivati alla coloratissima cassata.
Questo è un dolce tipicamente Pasquale, negl’ultimi secoli è possibile trovarla anche a natale.

Il Cannolo
Il Primo cannolo ha origini a Caltanissetta, al tempo “Kalt El Nissa” in arabo valeva a dire “Castello delle donne”
La creazione del cannolo siciliano proviene da una ricetta delle suore di caltanissetta che, in occasione del carnevale, prepararono un dolce ripieno di ricotta, gocce di cioccolato.
Il cannolo prende nome dall’utilizzo delle canne di fiume, che al tempo venivano utilizzate proprio per dare la forma al dolce.
Infatti il cannolo della U’nico utilizzano la ricetta originale composta semplicemente da farina,vino,miele,e un pizzico di sale e la farcitura interna è fatta di ricotta di pecora e gocce di cioccolata fondente.

L’arancina
L’origine dell’aranciona si suppone che risalga al periodo alto-medievale, legata alla dominazione musulmana. In quel momento sarebbe arrivata in Sicilia l’usanza di consumare riso e zafferano condito con erbe e carne. In origine era semplicemente un timballo di riso condito, solo successivamente alla corte di Federico II di Svevia si creò la panatura quando si cercava un modo per portare in viaggio il cibo. La panatura croccante conserva il riso e permette di trasportarlo.
Per la cultura palermitana L’arancina è al femminile proprio perché la forma e il colore sembra un arancià
L’arancina è caratterizzata dalla presenza di riso e zafferano foglie di alloro, questi sono i profumi che che caratterizzano questo prodotto, la farcitura interna per tradizione è al ragù di carne oppure al prosciutto e mozzarella, ma negli anni le rosticcerie locali si sono sbizzarite creando gusti diversi.
A Palermo il 13 Dicembre è uno dei giorni più sentiti. La leggenda narra che nel 1646 Santa Lucia ascoltò le preghiere dei palermitani afflitti dalla carestia facendo attraccare al porto una nave carica di grano. Questo, bollito e condito con l’olio di oliva, diede vita ad una delle pietanze consumate soltanto il giorno della santa: la cuccia (dal siciliano “cocciu”, cioè chicco). Oggi la ricetta è cambiata: il grano viene cotto e insaporito con la cioccolata, con la crema di latte oppure con la ricotta. Col tempo, nel giorno di Santa Lucia, non si mangiò più soltanto la cuccia ma anche gateau di patate, panelle, crocchè e riso. Quest’ultimo, in ogni sua variante, sostituiva per l’intera giornata la pasta e il pane e, solitamente, i panifici rimanevano chiusi.

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